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Fruttiere “Canestra”

 

Anno:     2014 - 2015

 

 

Ho progettato delle fruttiere componibili perché la  stampante 3D  che ho scelto è una stampante con filosofia  open source la Delta Wasp 20x40 che  puó stampare forme inscritte in un cerchio massimo  di 21 cm e solo un insieme di due o tre fruttiere  poteva  contenere una quantitá sufficientemente variata di frutta…e perché sempre di piú invece di imporre una forma all’utente cerco di dargli il piacere di comporsi la sua fruttiera.Pensavo alla “canestra” di Caravaggio dove la vistosa bellezza della frutta dominava sul contenitore. Gaia è capace di forme infinitamente piu belle, per ricchezza di colore, varietá di texture,intensitá di sapori , delle forme del design  e il design alla bellezza di Gaia  deve sapersi subordinare. Provo la stampante 3D perché mi fa intravedere anche se a costi ancora troppo alti un autoproduzione e una vendita su internet .E’ possibile diventare progettisti che liberati dalla mediazione dell’azienda e dalle sue motivazioni  vendono direttamente al consumatore e con questi costruiscono un rapporto diretto. Uso filamenti PlA biodegadabili contro le isole galleggianti di rifuti plastici indistruttibili per 400 fino a1000 anni che impestano i mari, cerco di mostrare che la stampante 3D non serve solo a fare gadget , oggetti inutili che incrementano un sempre piu esteso spreco di risorse ma anche utensili  capaci di valorizzare la bellezza della frutta..Ognuna delle sei  canestre da comporre è diversa per PlA e forma ed è poi colorata e su richiesta decorata in alcune sue parti direttamente da me.Far convivere un recupero di manualitá col digitale mi sembra una delle grandi opportunitá del 3D .

La restituzione su Blender del mio progetto è di Tommaso Brillo, l’ingegnerizzazione e realizzazione delle due canestre in Pla bianco è di 3Ditaly  di Milano , di Ideas.bit factory  di Monza è l’ingegnerizzazione e produzione delle altre quattro.

Nelle immagini gli scatti di Emilio Tremolada e Tommaso Brillo.

 

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