Paolo Deganello Architetto
Città operaia per 70.000 abitanti
Progetto per l'esame di Composizione con Carlo Chiappi e Paolo Marliani
Anni: 1963/1964
Progetto
Il Comune di Firenze prevedeva Edilizia Economica e Popolare lungo la riva sinistra dell'Arno oltre il Parco Pubblico delle Cascine. Gli studenti Carlo Chiappi, Paolo Deganello, Paolo Marliani, progettarono nel A.A.63/64 su questi terreni per l'esame di composizione architettonica del 4° anno, l'ampliamento del Parco Pubblico e sopra l'ampliamento del parco, sopra la chioma degli alberi una città operaia per 70.000 abitanti. Hilberseimer era l'esempio più chiaro ed esplicito di come l'architettura del moderno fosse sopratutto strumento di ordine e di imposizione delle razionalità economiche e produttive contro il bisogno di vita di chi, senza possibilità di scelta, quelle case doveva abitare. La sua funzione era garantire la riproduzione della forza lavoro non certo soddisfare i loro bisogni. La nostra città operaia volava sul parco pubblico, era ricca di attrezzature pubbliche e servizi, realizzati su piastre a 20 metri di altezza, percorsa da monorotaie, attrezzata con piazzole di atterraggio per gli elicotteri. Guardavamo il Piano per la Baia di Tokyo di Kenzo Tange, le New Town inglesi, il Quartiere le Barene di Mestre e le case alla Martella di Quaroni Le nostre abitazioni, non erano certo ispirate all'existentminimun, erano realizzate all'interno di una struttura reticolare spaziale, tetraedrica, prefabbricabile ma non rigida, che permetteva uno sviluppo molto articolato e flessibile degli edifici, che, inclinati, per un perfetto soleggiamento, scendevano fino ad appoggiarsi per punti sul parco pubblico, dove i bambini potevano giocare. Davamo sole, verde pubblico, la vista sull'Arno, servizi futuribili, spettacolarità da contrapporre al cartesiano squallore dell'ediliza economica e popolare del moderno. Questo progetto è stato scelto per rappresentare la facoltá di architettura di Firenze al “Secondo concorso IN/ARC - Domosic“ e inizia il Manifesto dell’Architettura Radicale “Superarchitettura” del Marzo 67.